Guardami
Le ragioni degli spostamenti umani possono essere infinite ma raramente ci soffermiamo ad osservare e ascoltare chi abbiamo davanti. Guardando velocemente, troppo velocemente, ciò che ci è intorno rischiamo di trovare le nostre certezze nei pregiudizi.
In questo lavoro la fotografa Antonella Di Girolamo ha ritratto persone di diversa nazionalità e condizione economica, e differenti sono le ragioni che le hanno portate a muoversi. Alcuni sono scappati dalle guerre, altri si sono trasferiti temporaneamente per studiare, non mancano coloro che sono stati chiamati per il loro lavoro specialistico e altri ancora si sono stabiliti qui per amore.
I volti sono volutamente sfocati e sovrapposti ad un breve racconto scritto di loro pugno, un breve racconto di sé o della propria storia. Lo spettatore sarà “costretto” rallentare e a cercare una relazione empatica leggendo le parole e osservando la loro calligrafia che narra ben oltre le parole.
Sentivo che c’era qualcosa che non mi piaceva.
Non piacersi.
Qualcosa nasce nella mente, cresce e intossica il pensiero.
Non piacersi. Tutto nasce da questo.
Cos’è il razzismo? Sono anch’io razzista?
Non si è impermeabili alla comunicazione né all’informazione di propaganda legata a questo argomento.
Tutti dentro! Tutti fuori!
La rabbia usata dagli estremismi e dalle ideologie fa i suoi danni, così ho cominciato ad interrogarmi e, non
trovando risposte convincenti, ho cominciato ad indagare per indagarmi.
Cercando nelle parole e nei racconti dei migranti, gli stranieri, altre domande prendevano forma.
Cos’è la paura? Ce l’ho anch’io?
E se così fosse, di cosa si ha paura?
La risposta, dopo due anni, è in questo lavoro.
E’ la Paura del presunto cannibalismo dei poveri, senza guardare e accorgersi del cannibalismo degli ingordi.
I am Racist, But I’m in Treatment
I felt there was something I didn’t like.
I don’t like myself.
Something is born in the mind, thought grows and intoxicates.
I don’t like myself. Everything stems from this.
What is racism? Am I a racist too?
We are not impervious to communication or propaganda information on this topic.
Everybody inside! Everybody out!
Anger, used by extremisms and ideologies, does damage, so I started to question myself and, not finding convincing answers, I began to investigate to investigate myself.
Looking in the words and stories of migrants, foreigners, other questions took shape.
What is fear? Do I have it too?
And if so, what are we afraid of?
My answer is in this work.
We fear the alleged cannibalism of the poor, without looking at or noticing the cannibalism of the greedy.
These portraits are of people from different countries and with different economic conditions. They have different reasons that led them to move. The protagonists have written by hand a short story about themselves that has been superimposed on their image. They used the Italian language because they live here, at this moment