AUSTERITY IN LOCKDOWN
testo e foto: Di Girolamo Antonella
Il tempo domenicale ne avevano guadagnato. Tilia anche.
La libertà di strada aveva sostituito le noiose e obbligate visite ai parenti.
L’appropriazione e l’invasione delle vie e delle piazze, da parte dei pedoni, era la conseguenza diretta dell’Austerity.
Questa alleata di giochi, nella comprensione dell’infanzia, era il risultato di litigi in lontani paesi, per uno strano tipo di olio, il pret-olio…pert-olio…insomma un olio speciale che serviva, come sapevano gli adulti “a far muovere le macchine, le fabbriche, il mondo”
Tilia non era preoccupata. La sua merenda del pomeriggio, a base di pane, olio e, in estate, pomodoro, non aveva saltato nemmeno un giorno “forse non è lo stesso tipo di olio”.
Perlomeno non ancora.
Austerity, quella strana parola straniera, Tilia la traduceva nella libertà di andare in bicicletta o con i pattini, ora che le macchine, vietata la circolazione, erano ordinatamente parcheggiate.
Le ginocchia sbucciate erano un continuum, ora la destra, ora la sinistra e anche i gomiti avevano le loro democratiche abrasioni.
Aveva sentito dire, in tono compiaciuto e orgoglioso, che anche il presidente della Repubblica non avrebbe usato la sua automobile.
Tilia si chiese se anche lui avrebbe pattinato sulla strada intorno a casa sua.
Lockdown 2020 come Austerity 1973
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