COS’È LA FOTOGRAFIA?
Pensieri intorno alle immagini, e all’immaginare fotografico. E non solo.
Testo e foto: © Antonella Di Girolamo
COS’È LA FOTOGRAFIA?
L’antico greco ci offre l’etimologia della parola e di per sé è tutto lì: luce (φῶς | phôs) e grafia (γραφή | graphè) ovvero scrivere con la luce.
È semplice.
La fotografia è anche documentazione e memoria e racconto e ricerca.
Semplice.
Semplice? Forse sì, forse no. Dipende.
La fotografia è ricordare?
Quando il ricordo si affievolisce, la F. prende il potere di raccontare nuove storie perché cambiata nel tempo è la memoria di colui che guarda.
L’attimo congelato nella F., filtrato dal tempo, si scioglie e muta.
L’archiviazione è preservare storie e memoria o è, semplicemente, organizzare e facilitare la velocità nel trovare ciò che si cerca?
Meglio una scarpiera organizzata ed efficiente che uscire con scarpe spaiate a meno che sia questo ciò che si vuole e allora – basta cambiare nome come ci insegna Ang Lee – e l’errore diventa ricercatezza.
La fotografia è documentare?
La F. congela l’attimo di ciò che accade – quando è onesta – ma solo in parte.
Non mostra né il prima né il dopo è, quindi, un segmento della storia.
La F. registra un scena più o meno ampia – l‘angolo di campo ovvero ciò rientra nel nostro campo visivo dipende dalla lunghezza focale – quindi la fotografia mostra solo una porzione degli eventi.
La fotografia non è la verità. La fotografia è una verità.
La fotografia è raccontare?
La F. non parla una lingua universale ma si esprime con il linguaggio di colui che fotografa.
È il racconto del fotografo. È il suo punto di vista in quel momento con quello stato d’animo.
La F. è raccontare ma questo avviene quando l’immagine ha dinanzi a sé un guardatore che si trasforma in osservatore.
Ma ciò che il fotografo vuole dire è la stessa cosa che legge l’osservatore?
Forse sì, forse no. Dipende.
… documentazione e memoria e racconto e ricerca…
Forse, si potrebbe anche ipotizzare che la fotografia è tutto e il suo contrario, forse, o sicuramente, trasforma coloro che realizzano immagini in documentatori del momento, custodi di memorie fluide, raccontatori di parte.
Ma sempre ricercatori impenitenti.
In questa rubrica bimestrale cercherò la trasparenza degli occhi e andremo a vedere, guardare e osservare il nostro intorno.
Mi sono chiesta che foto mettere per illustrare questo primo articolo e la scelta si è immersa nel mare.
La fotografia È come il mare. Unico ma con tanti punti di vista e d’approdo. Fonte di vita ma anche mortale.
Il mare cambia, muta, evolve, si trasforma e si rinnova.
E noi con lui.
Commenti